S 1 - Lokvica: escursione sotto il Cerje – Lokvica: sprehod pod Cerjem
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Lokvica/Loquizza: escursione tra le postazioni di difesa sotto il Cerje

 

Lunghezza/ durata dell’escursione: 11,1 km, 3 ore

Difficoltà: non impegnativo

Punto di partenza: parcheggio di Vrh Drage sulla strada Miren/Merna-Opatje selo/Opacchiasella

Informazioni:

  

L’itinerario del percorso attorno al paese di Lokvica/Loquizza si snoda sul margine settentrionale dell’altopiano carsico, dove esso, con la robusta altura del Cerje, sembra unirsi al cielo per l’ultima volta, prima di sprofondare nel Vallone/Dol. Il punto di partenza di questi itinerari storici si trova nel parcheggio di Vrh Drage, sulla strada che porta da Miren/Merna verso Opatje selo/Opacchiasella. La grande tabella esplicativa indica la rete di sentieri e i vari luoghi d’interesse che si possono trovare lungo l’itinerario. La nostra escursione ci porterà sull’itinerario più lungo che può essere, però, abbreviato in più punti.

 

Dal parcheggio ci incamminiamo lungo la strada verso est. Quasi subito ci imbattiamo nella diramazione verso la postazione d’artiglieria (ci ritorneremo dopo), dopo neanche 500 metri troviamo un cartello che ci indica di proseguire verso la valle.

Nella valle ci imbattiamo nei resti dell’ex cimitero italiano dove si può vedere una lapide, posta su un sepolcro di soldati italiani, ed una lastra tombale recante la seguente iscrizione: In memoria degli eroi caduti che diedero la loro giovane vita per la patria – 2 novembre 1916“.

 

Ritorniamo sulla strada e, sulla curva che incontriamo 500 m più avanti, ci troviamo di fronte ad un crocevia, dove il percorso si dirama verso il Cerje, verso la dolina di Srčandol o verso Lokvica/Loquizza. Prima di proseguire verso il Cerje, approfittiamo per dare uno sguardo alla dolina di Srčandol e passeggiare nelle trincee ripulite.

 

Il sentiero ci porta, con una curva, verso la cima del Cerje, dapprima attraversando un’arida radura carsica e poi inoltrandosi all’ombra di una pineta. Sotto la cima della collina, alta 342 metri, si apre un ampio panorama e, una volta arrivati in cima, lo sguardo si perde a sud fino al Mar Adriatico e raggiunge a nord le vette innevate delle Alpi Giulie, mentre subito sotto, vicinissime, si aprono la Vipavska dolina/valle del Vipacco e la pianura dell’Isonzo.

 

Sulla cima del Cerje si erge un imponente monumento caratterizzato da motivi architettonici di fortezza e torre difensiva, simbolo della difesa del popolo sloveno contro i vari occupatori che si sono avvicendati nel corso della storia, dalla Prima Guerra Mondiale, alla Resistenza contro il Fascismo, fino alla Seconda Guerra Mondiale e all’ultima guerra per l’indipendenza della Slovenia.

 

Dal Cerje ci dirigiamo, seguendo la strada, verso sud. Dopo circa 500 metri, un cartello ci indica di proseguire verso sinistra, sul cosiddetto Sentiero di Kranj/Kranjska pot. Appena imboccato il sentiero, si attraversa una trincea ben visibile, mentre poi si continua, praticamente in linea retta, nella zona pianeggiante circostante. Si prosegue per 500 metri e poi si svolta nuovamente, stavolta verso destra, in direzione della grotta Pečinka, sotto quota 308, che raggiungiamo attraversando la strada. Per visitare la grotta è necessaria la prenotazione (info: Comune di Miren-Kostanjevica). Si può poi raggiungere la cima del Pečina, dove si possono vedere delle trincee in cemento ben conservate e dei resti di una batteria di riflettori.

  

Usciti dalla grotta, il sentiero ci conduce, attraversando la macchia carsica, fino alla strada, sulla quale, dopo qualche passo, ci imbattiamo nel monumento e indicatore stradale e, dietro ad esso, ad un’interessante masso.

Il monumento, che funge anche da pietra miliare riportando la distanza da Lokvica/Loquizza e Kostanjevica/Castagnevizza, fu posto qui in onore del comandante del VII Corpo d’Armata austro-ungarico, l’arciduca Giuseppe, dagli appartenenti al 43° Reggimento di fanteria di Caransebes, Romania. Furono i soldati dello stesso reggimento a costruire la strada che intitolarono al comandante del VII Corpo d’Armata “Erzherzog Joseph Strasse” (Strada dell’arciduca Giuseppe). Accanto al monumento si trova il trono di pietra di Borojević, che prese il nome dal comandante della 5° Armata austro-ungarica Svetozar Borojević von Bojna.

 

La strada prosegue scendendo dolcemente in una zona piuttosto coperta dalla vegetazione. Un cartello indica la presenza di una galleria, sotto la strada, che nel 1917 ospitava una trincea di rifornimento della linea difensiva italiana. Dopo circa 600 metri dal monumento si arriva ad una biforcazione. Se si continua diritti ci si dirige verso Kostanjevica/Castagnevizza, se si svolta a destra invece, come faremo noi, si giunge nel cuore di quello che fu l’accampamento austro-ungarico, chiamato “Lager Segeti”. Lungo il percorso vediamo dei resti di baracche che, ai tempi, appartenevano ad un grande insediamento. Nelle immediate vicinanze del pannello esplicativo si può vedere anche ciò che rimane delle latrine dell’accampamento.


Ci allontaniamo dal pannello esplicativo e imbocchiamo l’ex strada militare che collega Kostanjevica/Castagnevizza con Lokvica/Loquizza e, seguendola, ci dirigiamo verso ovest. Poco prima della località Segeti, vediamo un cartello indicante la dolina che si apre sotto la strada. Seguendo le indicazioni, raggiungiamo le caverne situate sul fondo dell’avvallamento.

Dopo aver visto la dolina, ritorniamo sulla strada che ci porta, poco dopo, alla biforcazione prima della località Segeti che attraversiamo in direzione di Lokvica/Loquizza. Lungo la strada possiamo vedere la trincea difensiva austro-ungarica, utilizzata nell’ottobre del 1916 durante l’ottava e l’inizio della nona battaglia dell’Isonzo. Ci fermiamo nel piccolo parcheggio antistante l’abitato, vicino ad uno stagno carsico usato, in passato, per abbeverare il bestiame e diventato oggi rifugio di numerose specie vegetali e animali acquatiche.

 

Dalla biforcazione alla fine dell’abitato, imbocchiamo la strada che sale verso il Cerje. Dopo circa 200 metri, un cartello indica la presenza di un’interessante “štirna”, nome con cui i carsolini chiamano il pozzo.

La strada ci porta ad un bivio dove si trova un cippo, posto da un abitante del luogo a ricordo del suo ritorno dalla guerra nell’anno 1898. Qui lasciamo la strada e svoltiamo due volte a sinistra sul sentiero sterrato che, procedendo tra muretti di pietra, ci conduce in direzione nord-ovest. Si arriva ad un sentiero che, attraversando la landa carsica, porta ad un’ex postazione d’artiglieria.

Torniamo quindi sul sentiero contrassegnato che, attraversando resti di baracche militari e trincee, ci porta sulla strada presso il parcheggio da cui siamo partiti.


Collegamenti:

Dal parcheggio sulla strada Miren/Merna-Opatje selo/Opacchiasella, il sentiero oltre la strada conduce verso ovest. Attraversato il confine, si unisce al sentiero Abramo Schmid che ci porta alla collina Nad Logem.

Il colle Nad Logem (quota 212) rappresentò per l’esercito austro-ungarico, nel 1916, un punto strategico di fondamentale importanza. Era tutto attraversato e disseminato di trincee, postazioni d’artiglieria e posizioni di mitragliatrici. La quota fu conquistata dall’esercito il 12 agosto 1916, durante la sesta battaglia dell’Isonzo. Gli italiani vi costruirono un piccolo insediamento militare dove alloggiava il comando della Brigata Pinerolo. Ma gli italiani furono costretti ad abbandonare queste postazioni in tutta fretta il 24 ottobre 1916. 
Dalla cima del Cerje, un sentiero alpino marcato si dipana lungo il margine montuoso dell’altopiano carsico, toccando il Fajti hrib/Monte Faiti, il Veliki vrh e il Renški vrh, fino al Trstelj. Lungo il sentiero si possono vedere numerosi resti di postazioni di difesa.

Dal Cerje, un sentiero contrassegnato porta alla Vipavska dolina/valle del Vipacco. Passando accanto a Volkovnjak, il sentiero scende verso Vrtoče/Vertazzi.

Dal “Lager Segeti” è possibile dirigersi, lungo la strada, verso Kostanjevica/Castagnevizza e quindi continuare sull’itinerario storico della zona di Temnica/Temenizza.

Dalla parte inferiore del paese di Lokvica/Loquizza (bivio presso la cappella), si può imboccare una strada secondaria che porta a Opatje selo/Opacchiasella, dove è possibile scegliere di continuare l’itinerario oltre il confine scendendo verso il Vallone/Dol (Issari/Hišarji) oppure verso Nova vas/Novavilla e Sela na Krasu/Sella delle Trincee.

 

 

Lokvica: sprehod med obrambnimi položaji pod Cerjem

Dolžina/ trajanje izleta: 11,1 km, 3 ure

Zahtevnost: nezahtevno

Izhodišče: parkirišče Vrh Drage ob cesti Miren-Opatje selo

Informacije:

 

Od parkirišča krenemo po cesti proti vzhodu. Že kmalu naletimo na odcep poti proti topniškemu položaju (po njej se bomo vračali), slabih 500 metrov naprej pa nas tabla usmeri v bližnjo dolino.

V dolini naletimo na ostanke nekdanjega italijanskega pokopališča. Ohranjeno je obeležje na nekdanji grobnici italijanskih vojakov in nagrobna plošča z napisom: »V spomin padlim herojem, ki so dali svoja mlada življenja za domovino – 2. november 1916«.

Vrnemo se na cesto in na ovinku slabe pol kilometra naprej naletimo na razpotje, kjer gredo poti proti Cerju, v dolino Srčandol in proti Lokvici. Preden zavijemo levo proti Cerju, se podamo še na ogled Srčandola, lahko pa se sprehodimo tudi po očiščenih jarkih.

 

Steza nas z ovinka ceste popelje proti vrhu Cerja, sprva čez suhe kraške travnike, nato pa zavijemo v senco borovega gozda. Pod vrhom 342 metrov visokega hriba se nam razprejo obzorja in z vrha nam pogledi plavajo do prostranstva Jadranskega morja na jugu in zasneženih vršacev Julijskih Alp na severu, kot na dlani pa sta Vipavska dolina in Soška ravan tik pod nami.

Na razglednem vrhu Cerja stoji mogočen spomenik z osnovnim motivom trdnjave in obrambnega stolpa, ki simbolizira obrambo slovenskega naroda pred zavojevalci skozi različna zgodovinska obdobja, od prve svetovne vojne, upora proti fašizmu in druge svetovne vojne do zadnje vojne za osamosvojitev Slovenije

S Cerja se po cesti spustimo proti jugu. Po dobre pol kilometra nas oznake usmerijo levo na t.i. kranjsko pot. Že na začetku pot prečka dobro viden oskrbovalni jarek, sicer pa je v skoraj ravni črti speljana po planotasti pokrajini. Nadaljnje pol kilometra in ponovno zavijamo, tokrat desno proti jami Pečinki pod koto 308 (Pečina), ki jo dosežemo po prečkanju ceste. Za ogled jame je potreben predhoden dogovor (info: Občina Miren-Kostanjevica), lahko pa se podamo na vrh Pečine, kjer so dobro ohranjeni betonirani strelski jarki in ostanki reflektorske postaje.

Od jame nas steza med kraškim grmičevjem vodi do ceste, ob kateri po nekaj korakih naletimo na spomenik – kažipot, ob njem pa na zanimiv kamen.

 

Spomenik - kažipot so postavili na čast poveljniku VII. avstro-ogrskega korpusa nadvojvodu Jožefu, imel pa je tudi funkcijo smerokaza, saj označuje razdaljo do Lokvice in Kostanjevice. Postavili so ga pripadniki pehotnega polka št. 43 iz Karansebesa v Romuniji. Pripadniki polka so gradili tudi cesto, ki so jo poimenovali po komandantu VII. korpusa: »Erzherzog Joseph Strasse« (cesta nadvojvode Jožefa). Ob spomeniku je Borojevićev kamniti stol, ki je dobil ime po poveljniku 5. avstro-ogrske armade Svetozarju Borojeviću von Bojna.

Cesta se od spomenika zložno spušča po vse bolj zaraščeni krajini. Oznaka nas kmalu opozori, da je pod cesto rov, po katerem je bil spomladi leta 1917 speljan oskrbovalni jarek italijanske obrambne linije. Po dobrih šeststo metrih od spomenika pridemo do razpotja. Naravnost je speljana cesta proti Kostanjevici, mi pa zavijemo desno v osrčje avstro-ogrskega vojaškega taborišča, imenovanega »Lager Segeti«. Ob poti vidimo ruševine barak, ki so nekdaj pripadale velikemu barakarskemu naselju.

Od table se podamo do nekdanje vojaške ceste, ki Kostanjevico povezuje z Lokvico. Po njej gremo proti zahodu. Tik pred zaselkom Segeti nas tabla opozori na dolini pod potjo. Oznake nas popeljejo do kavern na dnu.

 

Po ogledu doline se vrnemo na cesto, ki nas kmalu pripelje na razpotje pred zaselkom Segeti. Skozenj se napotimo proti Lokvici. Ob poti lahko opazimo avstro-ogrski obrambni jarek, ki so ga uporabljali oktobra 1916 med 8. soško bitko in na začetku 9. bitke. Na manjšem parkirišču pred vasjo se ustavimo ob kalu, kraški mlaki, ki so jo nekdaj uporabljali za napajanje živine, danes pa predstavlja zatočišče številnim vodnim rastlinam in živalim.

Z razpotja na zgornjem robu vasi se podamo po cesti navzgor proti Cerju. Po dobrih dvesto metrih nas tabla opozori na zanimivo štirno (kot Kraševci pravijo vodnjakom) ob poti.

Cesta nas pripelje na razpotje pri pilu (znamenju), ki ga je postavil domačin v spomin na srečno vrnitev iz vojske leta 1898. Tu zapustimo cesto in zavijemo dvakrat levo na kolovoz, ki nas ujet med kamnite zidove vodi proti severozahodu. Kmalu preide v stezo, ki nas čez vse bolj zaraščeno kraško gmajno pripelje do nekdanjega topniškega položaja.

Od topniškega položaja se vrnemo na označeno stezo, ki nas med ostanki vojaških barak in jarkov pripelje do ceste pri izhodiščnem parkirišču.

 

Povezave:

Od parkirišča ob cesti Miren-Opatje selo vodi steza čez cesto proti zahodu. Po prečkanju meje se priključi na pot Abramo Schmid, po kateri pridemo do vzpetine Nad Logem.

Z vrha Cerja vodi markirana planinska pot po hribovitem robu kraške planote čez Fajtov hrib, Veliki in Renški vrh do Trstelja. Ob poti se dobro vidijo številni ostanki obrambnih položajev.

S Cerja vodi označena pot tudi v Vipavsko dolino. Mimo Volkovnjaka se spusti v Vrtoče.

Od »Lagerja Segeti« se lahko po cesti odpravimo do Kostanjevice in naprej proti zgodovinskim potem na območju Temnice.

Iz spodnjega dela vasi Lokvica (razpotje pri kapelici) nas stranska cesta pripelje do Opatjega sela, kjer se lahko odločimo za pot čez mejo navzdol proti Dolu (Hišerji) ali do Nove vasi in Sel na Krasu.

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