S 6 - Brestovica: sul fronte dell'Isonzo / na južni branik soške fronte
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Brestovica/Brestovizza: escursione sul baluardo sud del fronte dell’Isonzo

 

Lunghezza/ durata dell’escursione: 9,3 km, 3-4 ore

Difficoltà: mediamente impegnativo

Punto di partenza: ex scuola a Brestovica pri Komnu/Brestovizza in Valle

Informazioni: Turistično društvo Brest - Associazione Turistica Brest, Jamarsko društvo Sežana - Associazione Speleologica Sezana (per visitare la Grofova jama – Grotta del fuoco)

 

Nella zona in cui il Carso incontra il Mar Adriatico, a due chilometri dalle foci del fiume Timavo, sul fondo di una valle asciutta (Brestoviški dol/Vallone di Brestovizza) si estende il paese di Brestovica pri Komnu/Brestovizza in Valle, suddiviso nella parte alta, Gorenja, e nella parte bassa, Dolenja Brestovica, a cui appartengono gli abitati di Klariči, Mohorini e Možci. La zona circostante era già abitata nell’epoca preistorica, quando sulle alture circostanti vennero costruiti dei castellieri. In epoca romana vi passava la Via Gemina, che collegava Aquileia, attraversando il Carso, con l’entroterra. Le prime notizie riguardo l’attuale Brestovica/Brestovizza risalgono al Medioevo, quando il patriarca di Aquileia donò la proprietà del paese al monastero di S. Martino in Beligna, a sud di Aquileia. L’abitato originario medievale si trovava, probabilmente, sul monte Kucelj, presso la chiesetta di S. Anastasia. Secondo la tradizione orale, sul fondo della valle ci sarebbe stato un lago con dei guadi, in sloveno ‘bresti’, da cui deriverebbe il nome di Brestovica. Il paese è noto, da secoli, per la produzione artigianale di fruste che permise, a molti dei suoi abitanti, di assicurarsi un piccolo guadagno extra.

 

Durante la Prima Guerra Mondiale, Brestovica pri Komnu/Brestovizza in Valle fu completamente distrutta, quando l’esercito italiano, nell’undicesima battaglia dell’Isonzo, si avvicinò ai piedi del vicino monte Grmada/Ermada. Dopo la guerra, il paese fu completamente ricostruito.

 

Il punto di partenza dell’itinerario circolare sul Grmada/Ermada è l’ex scuola di Dolenja Brestovica, costruita nel periodo tra la due guerre mondiali. Da lì ci dirigiamo, attraverso il Polje, verso Gorenja Brestovica, che dista solo un chilometro. Poco dopo il cippo di pietra, svoltiamo a destra su un sentiero sterrato che ci conduce, attraverso i vigneti, al paese, situato sul lato orientale del Polje.

 

L’ampia distesa del Polje conserva alcune caratteristiche tipiche del campo carsico. Il fondo, infatti, circondato da alture, è coltivato a vigneto ed è quasi del tutto piano, mentre sul lato sud-est si apre l’ingresso nella voragine Dolenjca, che funge da sorgente carsica, inghiottitoio e, saltuariamente, da sorgente intermittente.

 

A Gorenja Brestovica giriamo a destra, verso le pendici del monte, e ci dirigiamo alla chiesetta di S. Anastasia.

 

La chiesa succursale di S. Anastasia, costruita probabilmente nel XV o XVI secolo, è formata da una piccola navata e dal presbiterio, dove è posto un altare barocco in legno con la scultura di S. Anastasia. Sul soffitto del presbiterio è rappresentata la SS. Trinità. Al posto del precedente campanile, dopo la Prima Guerra Mondiale fu costruito un porticato d’ingresso con un piccolo campanile. Secondo la tradizione orale, qui ci sarebbe stato, un tempo, un luogo di sosta e di riposo per i pellegrini diretti al monastero di S. Giovanni di Duino (Štivan).

 

Dalla chiesetta, passando accanto alla piccola pozza di Tukelc, raggiungiamo i resti di alcune case sul Kucelj.

 

L’abitato sul Kucelj è, assieme a Mohorini, la parte più antica di Brestovica/Brestovizza. Qui furono edificate, nel ‘400, le prime case, visto che la posizione rialzata era più sicura rispetto al Polje, per proteggersi da eventuali inondazioni.

 

Sul Kucelj il sentiero piega verso sud, risalendo il versante. Dopo circa mezz’ora, raggiungiamo una biforcazione: a sinistra il sentiero continua, lungo il belvedere, fino ad arrivare ad un altro bivio dietro il Vršec. Se andiamo a sinistra, dopo circa 200 metri incontriamo, in una delle doline, delle interessanti caverne.

 

Nei dintorni del Grmada/Ermada erano collocate diverse batterie d’artiglieria, tra le quali una batteria di cannoni da 10,4 cm. Vicino alla postazione, i soldati costruirono un rifugio all’interno di due caverne. Sopra l’ingresso di una delle due si può vedere l’iscrizione Moritz. L’ingresso è ulteriormente rinforzato contro i colpi d’artiglieria delle truppe italiane.

 

Ritorniamo al bivio dietro al Vršec e risaliamo fino ad una garitta dell’esercito jugoslavo, ricordo dei tempi precedenti alla disgregazione della Jugoslavia, quando il confine era invalicabile e strettamente sorvegliato. Lasciando la garitta, arriviamo su un sentiero sterrato che, passando sotto il monte Ostri vrh, porta a Ceroglie/Cerovlje. Lo seguiamo in direzione nord fino ad un bivio dove risaliamo nuovamente verso la cima del Grmada/Ermada. Lo stretto e ripido sentiero di pietra ci conduce, ad un passo dal confine con l’Italia, alla strada successiva, che un tempo collegava Medeazza/Medja vas a Ceroglie/Cerovlje e che fu poi interrotta dalla presenza del confine di stato. Attraversiamo la strada e si incamminiamo lungo il sentiero che ci porta verso le alture dei Grofovi hribi, letteralmente i ‘monti del conte’, perché appartenevano in passato alla famiglia dei conti di Duino. Lungo il cammino possiamo godere di una bellissima vista sui paesi carsici circostanti. I Grofovi hribi sono solo parte del robusto monte Grmada/Ermada (324m), conosciuto soprattutto per le vicende del fronte dell’Isonzo, quando rappresentava l’ultimo baluardo dell’armata austro-ungarica e l’ultimo ostacolo degli italiani sulla strada per Trieste. Molti soldati, appartenenti ad entrambi gli schieramenti, trovarono, proprio in questo luogo, l’eterno riposo. I moltissimi resti di caverne, trincee e altri edifici militari sono testimoni degli eventi che si svolsero qui ormai quasi un secolo fa. Tra i testimoni della storia c’è anche la Grofova jama (Grotta del fuoco). L’ingresso si trova proprio sotto il punto più alto della nostra escursione.

 

La Grofova jama (Grotta del fuoco) è una grotta fossile, obliqua, con cinque ingressi, lunga 350 metri e profonda 50 metri. Durante la Prima Guerra Mondiale fu trasformata dall’esercito austro-ungarico in un rifugio. A tal scopo, furono scavate quattro gallerie e la parte superiore della grotta fu suddivisa in nove piani per sistemare i tavolacci. Questa parte è dotata di illuminazione e aperta alle visite. Sul fondo, la galleria scende in una voragine che conduce alla camera inferiore. Attorno alla grotta ci sono molti resti di fortificazioni, trincee e caverne.

 

Dal piazzale antistante l’ingresso alla grotta, dove era posizionata una postazione d’artiglieria, si gode di una splendida vista sui luoghi sottostanti e, quando il cielo è limpido, lo sguardo arriva fino alle vette delle Alpi Giulie, delle Alpi Carniche e delle Dolomiti. Attraversando resti di trincee e caverne, il sentiero ci conduce a sud-ovest, fino al belvedere del monte Jastreb. Da qui scendiamo fino alla strada sulla sella tra lo Jastreb e il vicino monte Gredina. Attraversiamo la strada, che porta sul versante italiano, e dirigiamoci verso il Gredina. Una diramazione ci porta ad un punto panoramico, circondato da un imponente terrapieno in pietra.

 

Il Gredina è un monte, ben delineato, che sorge a nord-ovest del Grmada/Ermada. Già da grande distanza è visibile il muro di pietra che cinge la vetta. Si tratta dei resti di un castelliere preistorico, chiamato Nad dolinco, costruito a difesa dell’accesso al Brestoviški dol/Vallone di Brestovizza. La valle tra il Grmada/Ermada e il Gredina era attraversata da un’antica via romana, la Via Gemina, che collegava S. Giovanni di Duino/Štivan, sulla costa adriatica, all’entroterra carsico.

 

Ritorniamo sul sentiero sotto il Gredina e, arrivati un po’ più in basso, sotto il vicino Vršič, possiamo vedere i resti di un ex forno per la cottura della calce.

Nel periodo tra le due guerre mondiali, la calce viva si produceva utilizzando degli appositi forni. Si costruiva un forno ovale, circondato da terra e verghe, in cima al quale veniva sistemata una grande quantità di calcare. Dopodiché, attraverso una piccola apertura, si accendeva il fuoco e la cottura continuava per alcuni giorni ininterrottamente, finché tutto il calcare in cima non cominciava ad ardere. Si otteneva così la calce viva, trasformata poi, per immersione, in calce spenta, utilizzata per imbiancare e per altre faccende domestiche.

 

Il sentiero sterrato che attraversa il versante sopra Brestovica/Brestovizza ci conduce ad una strada boschiva lungo la quale, ammirando la vista sul Polje, ci avvicineremo a Brestovica/Brestovizza. Attraversando Dolenja Brestovica, passiamo accanto alla chiesa e facciamo ritorno al punto di partenza presso la scuola.

La chiesa di S. Lorenzo fu costruita nel 1927, al posto di quella precedente, distrutta durante la Prima Guerra Mondiale, di cui rimane soltanto una targa commemorativa, applicata sul muro del campanile. La costruzione della nuova chiesa è ispirata da uno stile storicista, che cerca di imitare l’architettura antica. La porta d’ingresso è decorata da un bassorilievo di S. Lorenzo, a cui è dedicato anche l’altare principale con una tela del pittore goriziano Del Neri, del 1929.

 

Collegamenti:

Dalla cima del Grmada/Ermada, sul lato italiano, partono molti sentieri alpini marcati che conducono verso Ceroglie/Cerovlje, Medeazza/Medja vas e Duino/Devin.

Brestovica: Izlet na južni branik soške fronte

 

Dolžina/ trajanje izleta: 9,3 km, 3-4 ure

Zahtevnost: srednje zahtevno

Izhodišče: nekdanja šola v Brestovici pri Komnu

Informacije: Turistično društvo Brest, Jamarsko društvo Sežana (za obisk Grofove jame)

 

V neposredni bližini stika Krasa z Jadranskim morjem, le dobra dva kilometra od izvirov znane reke Timave, se na dnu prostrane suhe doline (Brestoviški dol) razteza vas Brestovica pri Komnu, razdeljena na Gorenjo in Dolenjo Brestovico, k njej pa sodijo še zaselki Klariči, Mohorini in Možci. Širše območje je bilo naseljeno že v prazgodovini, ko so na okoliških vzpetinah stala gradišča. V rimski dob je tu potekala Via Gemina, ki je Oglej čez Kras povezovala z notranjostjo. Prvi znani podatki o današnji Brestovici segajo v srednji vek, ko je oglejski patriarh podelil posesti vasi samostanu sv. Martina v Belligni južno od Ogleja. Prvotno srednjeveško naselje naj bi bilo na Kuclju pri cerkvici sv. Anastazije. Po ustnem izročilu naj bi dno doline tedaj poplavljalo jezero, ob katerem so uspevali bresti, ki so vasi dali ime. V vasi je že stoletja poznana domača obrt bičarstvo, ki je mnogim vaščanom omogočala dodaten zaslužek.

 

Brestovica pri Komnu je bila popolnoma porušena v prvi svetovni vojni, ko se je italijanska vojska v 11. soški bitki približala podnožju bližnjega hriba Grmade. Vas so po vojni obnovili.

 

Izhodišče krožne poti na Grmado je pred nekdanjo šolo v Dolenji Brestovici, zgrajeno med obema svetovnima vojnama. Od tam se prek Polja podamo v kilometer oddaljeno Gorenjo Brestovico. Malo naprej od kamnitega znamenja (pila) zavijemo desno na kolovoz, ki nas med vinogradi pripelje v vas, stisnjeno na vzhodnem robu Polja.

 

Prostrana uravnava Polja ima nekatere značilnosti kraškega polja, saj jo z vseh strani obdaja višji svet, dno, v katerem so danes predvsem vinogradi, je skoraj povsem ravno, na skrajnem jugovzhodnem robu pa se odpira vhod v brezno Dolenjca, ki ima značilnosti estavele, ponora in občasnega bruhalnika vode.

 

V Gorenji Brestovici zavijemo desno proti vznožju hriba in se vzpnemo do cerkvice svete Anastazije.

 

Podružnično cerkev sv. Anastazije so zgradili v 15. ali 16. stoletju, sestavljena je iz manjše ladje in prezbiterija, kjer se nahaja lesen baročni oltar s kipom sv. Anastazije. Na stropu prezbiterija je slika sv. Trojice. Na mestu prejšnjega zvonika so po prvi svetovni vojni pozidali vhodno lopo z manjšim zvonikom. Po ustnem izročilu naj bi bila tu postaja in počivališče romarjev na poti v samostan v Štivanu.

 

Od cerkve se mimo majhnega kala Tuklca podamo do ostankov hiš na Kuclju.

 

Zaselek na Kuclju je poleg Mohorinov najstarejši del Brestovice. V 15. stol. so tam postavili prve hiše, saj je bila lokacija varnejša od Polja, kjer so ljudi ogrožale občasne poplave.

 

Na Kuclju se pot obrne proti jugu, po pobočju navzgor. Čez približno pol ure dosežemo razpotje, kjer se levo odcepi kolovoz, ki mimo razgledišča pelje do naslednjega razpotja za Vršcem. Če gremo levo, se po dobrih dvesto metrih znajdemo pri zanimivih kavernah v eni od vrtač.

 

V okolici Grmade so svoje položaje imele različne topniške baterije, med njimi tudi baterija 10,4 cm topov. V bližini položaja si je moštvo uredilo zaklonišče v dveh kavernah; nad vhodom ene je napis Moritz. Vhod je še dodatno ojačan za zaščito pred italijanskimi topovskimi izstrelki.

 

Vrnemo se na razpotje za Vršcem in se podamo navkreber do nekdanje obmejne stražnice jugoslovanske vojske, ki je spomin na čase pred razpadom Jugoslavije, ko je bilo obmejno območje nedostopno in strogo nadzorovano. Od stražnice tik ob meji prispemo do kolovoza, ki pod Ostrim vrhom vodi v Cerovlje. Po njem se spustimo proti severu do razpotja, kjer se ponovno podamo navzgor proti vrhu Grmade. Vse ožji in vse bolj strm kamnit kolovoz nas tik od meji z Italijo pripelje do naslednje ceste, ki je nekoč povezovala Medjo vas s Cerovljami, promet po njej pa je prekinila državna meja. Cesto zgolj prečkamo in se po stezi vzpnemo čez vršno pobočje Grofovih hribov, ki so svoje ime dobili, ker so nekoč pripadali grofovski družini z bližnjega devinskega gradu. Med hojo se nam vseskozi ponuja lep razgled na bližnje kraške vasi. Grofovi hribi so le del plečatega hriba Grmada (324m), ki je najbolj znan iz časa soške fronte, ko je avstro-ogrski armadi predstavljala zadnji branik, italijanski pa zadnjo oviro na poti do Trsta. Številni vojaki z obeh strani so tu našli zadnje počivališče in mnogi ostanki kavern, strelskih jarkov in drugih vojnih objektov pričajo o dogodkih pred skoraj sto leti. Med pričami te zgodovine je tudi Grofova jama. Vhod vanjo je tik pod najvišjo točko našega izleta.

 

Grofova jama je poševna fosilna jama s petimi vhodi, dolga 350 in 50 metrov globoka. Avstro-ogrska vojska jo je v prvi svetovni vojni preuredila v zaklonišče. V ta namen so skopali štiri rove in zgornji del jame preuredili v devet platojev za pograde. Ta del je tudi osvetljen in urejen za oglede, na dnu pa se rov prevesi v brezno, ki vodi v spodnje dvorane. V okolici jame je veliko ostankov utrdb, strelskih jarkov in kavern.

 

Na ploščadi nad vhodom v jamo, kjer je bil tudi topniški položaj, se nam razprejo čudoviti pogledi na kraje pod nami, ob jasnem obzorju pa tudi na vrhove Julijskih in Karnijskih Alp ter Dolomitov. Med ostanki jarkov in kavern nas pot vodi v jugozahodni smeri do naslednjega razgledišča na Jastrebu. Z njega se spustimo do ceste na sedlu med Jastrebom in sosednjo Gredino. Cesto, ki pelje na italijansko stran, zgolj prečkamo in se podamo proti Gredini. Odcep nas privede na razgledni vrh, obdan z mogočnim kamnitim okopom.

 

Gredina je izrazita vzpetina na severozahodni strani Grmade. Že od daleč lahko opazimo pas kamenja, ki obkroža vrh. To so ostanki prazgodovinskega gradišča, imenovanega Nad dolinco, ki je varovalo dostop v Brestoviški dol. Po dolini med Grmado in Gredino je namreč vodila starodavna pot iz Štivana na obrežju Jadranskega morja v notranjost Krasa. Rimljani so jo poimenovali Via Gemina.

 

Vrnemo se na stezo pod Gredino in si malo nižje, pod sosednjim Vršičem, ogledamo še ostanke nekdanje apnenice.

V času med obema svetovnima vojnama so še v apnenicah pridobivali žgano apno. Zgradili so ovalno peč, ki so jo obdali z zemljo in šibjem, na njen vrh pa zložili velik kup apnenca. Nato so na ogenj skozi majhno odprtino nalagali drva in s kurjenjem nadaljevali nekaj dni brez prestanka, vse dokler ni kamenje na vrhu začelo žareti. Tako so dobili žgano apno, po namakanju v vodi pa še gašeno, uporabno za beljenje in druga domača opravila.

 

Steza oziroma kolovoz, ki preči pobočje nad Brestovico, nas pripelje do gozdne ceste, po kateri ob pogledu na Polje zložno sestopamo proti Brestovici. Skozi Dolenjo Brestovico se mimo cerkve vrnemo do izhodišča pri šoli na robu vasi.

Cerkev sv. Lovrenca je bila zgrajena leta 1927, na mestu prvotne , ki je bila porušena v 1. svetovni vojni. Od slednje je ostala le spominska plošča, vgrajena v prosto stoječem zvoniku. Nova cerkev je zgrajena v duhu historicizma, saj posnema starejše arhitekturne sloge. Vhodna vrata krasi relief sv. Lovrenca, kateremu je posvečen tudi glavni oltar s sliko na platnu, delo goriškega slikarja Del Nerija iz leta 1929.

 

Povezave:

 z vrha Grmade, ki je na italijanski strani, vodijo številne markirane poti proti Cerovljam, Medji vasi in Devinu.

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